La terza sezione penale della Corte di
Cassazione ha depositato il 16 novembre scorso una sentenza che si può definire
storica e che non potrà non vedere gli animalisti soddisfatti per la presa di
posizione della giustizia nei confronti dei diritti degli animali. Gli
ermellini hanno infatti sancito che, a certe condizioni, lasciare il cane chiuso in auto è una
vera e propria azione di maltrattamento che va punita e hanno così respinto il
ricorso presentato da una donna che era stata condannata a una multa di mille
euro dal Tribunale di Torre Annunziata, nella Sezione di distaccata di
Sorrento.
Questi i fatti.
M.T.G. aveva
lasciato il proprio cane nell'auto con
i finestrini chiusi durante una giornata calda e soleggiata. Qualcuno
aveva segnalato alla polizia locale lo stato dell'animale e c'era stato
dapprima l'intervento di un vigile urbano e in seguito quello di un veterinario
per verificare le condizioni di salute del cane. Subito denunciato il
comportamento della signora, nell'aprile del 2011 era comparsa dinnanzi al
giudice di Sorrento che l'aveva condannata al pagamento di una multa di mille euro per abbandono e crudeltà
nei confronti del cane. M.T.G. si è opposta alla decisione del Tribunale e ha
presentato ricorso alla suprema Corte.
Non è la prima
volta che la Cassazione affronta questioni di questo genere, ma anche in questa
occasione la terza sezione penale ha confermato la sentenza di condanna.
Come si legge in sentenza (la n.44902 /2012) "Il giudice del merito ha esposto in maniera assolutamente coerente il proprio percorso argomentativo a sostegno della condanna dell'imputata per maltrattamento di animali".
Come si legge in sentenza (la n.44902 /2012) "Il giudice del merito ha esposto in maniera assolutamente coerente il proprio percorso argomentativo a sostegno della condanna dell'imputata per maltrattamento di animali".
La Corte con
riferimento alla fattispecie richiama quanto emerso nel corso del giudizio dove
si è dimostrato che il rinvenimento dell'animale era avvenuto in una giornata
dal clima particolarmente caldo e che nell'auto vi era la presenza di numerosi
escrementi. Anche il veterinario intervenuto, aveva fatto notare che la
situazione dell'animale denotava una particolare
crudeltà del padrone nei suoi confronti perché è del tutto innaturale
per un cane ritrovarsi in un ambiente tanto ristretto senza ricambio d'aria ed
esposto al caldo. Ciò può avergli provocato un particolare stato di ansia e di
stress che ha causato anche la presenza di numerosi escrementi in auto.
Viste le circostanze il ricorso della signora M.T.G. è stato respinto ed è dunque stata confermata la sua colpevolezza del reato di maltrattamento sugli animali, così come la multa di mille euro da versare alla Cassa delle Ammende.
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