Con la sentenza 19154 del 6 novembre 2012
la Corte di Cassazione, tornando a pronunciarsi in materia di 'insidie', ha
affermato che il cittadino che cade nella
buca durante la festa nella piazza del paese ha diritto al risarcimento da parte dell'ente locale, a meno che non
sia provato che il dissesto si è verificato in modo improvviso e imprevedibile
o se il danneggiato abbia avuto una condotta imprudente.
La terza sezione civile ha così confermato la decisione dei giudici di merito che avevano condannato il Comune al risarcimento dei danni cagionati a un bimbo che era inciampato in una buca profonda determinata dalle cattive condizioni della piazza, durante la festa del Capodanno.
La terza sezione civile ha così confermato la decisione dei giudici di merito che avevano condannato il Comune al risarcimento dei danni cagionati a un bimbo che era inciampato in una buca profonda determinata dalle cattive condizioni della piazza, durante la festa del Capodanno.
Piazza Cavour ha ribadito che «la responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia (articolo 2051 Cc) prescinde dall'accertamento del carattere colposo dell'attività o del comportamento del custode (in questo caso il Comune, nda) e presenta una natura oggettiva, necessitando del mero rapporto eziologico tra la cosa e l'evento verificatosi».
Ovviamente, continuano gli Ermellini che tale responsabilità prescinde anche dall'accertamento della pericolosità della cosa e sussiste in relazione a tutti i danni cagionati, a meno che non intervenga un evento del tutto fortuito. «Evento che si verifica nei seguenti casi: quando il dissesto si manifesta in modo del tutto improvviso e imprevedibile, per cui l'attività di controllo e la diligenza dell'ente non garantiscono un tempestivo intervento oppure quando il danneggiato sia stato particolarmente disattento e imprudente».
Dunque, nel resto delle circostanze, c'è sempre la responsabilità dell'ente proprietario o concessionario del bene demaniale che, in quanto "custode", è tenuto a sorvegliarlo, modificarne le condizioni di fruibilità ed evitare che altri possano apportare cambiamenti.
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