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domenica 24 marzo 2013

Insidie: Cassazione, Comune risarcisca chi cade nella buca durante la festa di paese



Con la sentenza 19154 del 6 novembre 2012 la Corte di Cassazione, tornando a pronunciarsi in materia di 'insidie', ha affermato che il cittadino che cade nella buca durante la festa nella piazza del paese ha diritto al risarcimento da parte dell'ente locale, a meno che non sia provato che il dissesto si è verificato in modo improvviso e imprevedibile o se il danneggiato abbia avuto una condotta imprudente.

La terza sezione civile ha così confermato la decisione dei giudici di merito che avevano condannato il Comune al risarcimento dei danni cagionati a un bimbo che era inciampato in una buca profonda determinata dalle cattive condizioni della piazza, durante la festa del Capodanno.

Piazza Cavour ha ribadito che «la responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia (articolo 2051 Cc) prescinde dall'accertamento del carattere colposo dell'attività o del comportamento del custode (in questo caso il Comune, nda) e presenta una natura oggettiva, necessitando del mero rapporto eziologico tra la cosa e l'evento verificatosi».

Ovviamente, continuano gli Ermellini che tale responsabilità prescinde anche dall'accertamento della pericolosità della cosa e sussiste in relazione a tutti i danni cagionati, a meno che non intervenga un evento del tutto fortuito. «Evento che si verifica nei seguenti casi: quando il dissesto si manifesta in modo del tutto improvviso e imprevedibile, per cui l'attività di controllo e la diligenza dell'ente non garantiscono un tempestivo intervento oppure quando il danneggiato sia stato particolarmente disattento e imprudente».

Dunque, nel resto delle circostanze, c'è sempre la responsabilità dell'ente proprietario o concessionario del bene demaniale che, in quanto "custode", è tenuto a sorvegliarlo, modificarne le condizioni di fruibilità ed evitare che altri possano apportare cambiamenti.
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Vai al testo della sentenza 19154/2012

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